Vittorio Venezia is a product designer. He graduated in Architecture at the University of Palermo in 2005. He has devoted himself to the design products since 2004, after winning the Bombay Sapphire Martini Collection Award. In 2006, his final university paper won the Lucky Strike Junior Award. In 2007 he moved to Milan and started collaborating with various international designers. Meanwhile he continued his research on design, cultivating an increasingly personal approach. In 2008 he was selected for the Triennial Prime Cup and included in the International exhibition New Italian Design. Through his career Vittorio Venezia has won various major international awards, including: Grand Prixe Emile Hermes 2008; Promosedia 2012; Cristalplant 2013. Some of his works have been exhibited at the Triennale di Milano, the Louvre and the MAXXI. In 2012 he became co-director of the master “Out of the door” from the Abadir Academy in Catania. He lives and works between Milan and Palermo, where he collaborates with many companies, such as Alcantara, Falper, Meritalia.
un/coordinated. Notes, drawings and models for the Istituto Italiano di Cultura in Paris
Once upon a time Grand Tour used to bring people all the way throughout Italy to the deep South, Sicily. To this regard those are her words: “Nowadays, I’d like to think that I have done a similar journey but pointing north, all the way to Paris. My aim in fact is to draw and design and sometimes event to craft objects myself. I much prefer the ones that can be used for some purpose and thus I am called a designer.”
During his residence in Paris at the Italian Institute of culture he was asked to design an Italian merchandising family. He started his research trying to define a project with a strong and direct link to Italy, to Italian culture, so that he could be a synthesis of the Bel Paese. “The project here presented is the un-coordinated array of objects inspired by Italy. Rather than finished items I like to describe them as travel notes. I conceived them as un-coordinated as they are born from different methodologies: some are formal quotation, others come from simple sensations, perception of different materials or the manipulation of familiar objects. I like to design working on indirect memories such as the roll while moving on the Lagoon in Venice; the chimneys in a painting by Giorgio De Chirico; the big domes in Turin, Florence and Rome; a moka coffee maker; wood grain; a clothes peg and the list could continue forever. Travel notes. The focus of this project was to steal symbol of the Italian culture re interpret them and transform them into simple object that try to convey a memory, a distant echo of belonging somewhere.”
Some of the objects he designed have been developed with craftsmen and artisans in different Italian cities and with different expressions. The glass, for instance, is made in Vicenza, the toll in Palermo, the sun glasses in Sorrento, marble is from Comiso. Other objects have been rapid prototyped, they create undefined forms, representative of one single idea.
This approach wich he loves define s/coordinated as it attempts to harness and metabolize all the slight differences and sensations of such unique a culture that can only be described as Italian. Assistent of the project, with Vittorio Venezia, was Giorgio Laboratore.
http://www.vittoriovenezia.com
www.iicparigi.esteri.it/IIC_Parigi
Vittorio Venezia è un designer italiano. Si laurea nel 2005 in Architettura all’Università degli studi di Palermo. Si dedica al design fin dal 2004 dopo la vincita del premio Martini Bombay Sapphire Collection. Nel 2006 la sua tesi di laurea vince il Lucky Strike Junior Award. Nel 2007 si trasferisce a Milano e collabora con diversi designer di fama internazionale. Contemporaneamente continua la sua ricerca, coltivando un approccio sempre più personale. Nel 2008 viene selezionato per la Triennale Prime Cup e inserito nella mostra Internazionale New Italian Design. Durante il percorso professionale vince importanti premi internazionali tra i quali: Grand Prixe Emile Hermes 2008, Promosedia 2012, Cristalplant 2013. Alcuni suoi progetti sono stati esposti presso la Triennale di Milano, il Louvre e il MAXXI. Dal 2012 è coodirettore del master “Out of the door” presso l’accademia Abadir di Catania. Vive e lavora tra Palermo e Milano, dove collabora con numerose aziende, tra le quali Alcantara, Falper, Meritalia.
s/coordinato. Appunti, disegni e modelli per l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi
Un tempo esisteva il Grand Tour: un viaggio di studio lungo la penisola fino a Sud, in Sicilia.
Al riguardo queste sono le sue parole: “Per certi versi, potrei affermare di aver fatto lo stesso viaggio al rovescio verso Nord, fino a Parigi. Mi occupo di disegnare, progettare oggetti e, a volte, anche di fabbricarli e produrli io stesso. Prediligo quelli che possono essere utilizzati in vista di qualche scopo ed è per questo che vengo definito designer”.
Durante il periodo di residenza a Parigi presso l’Istituto Italiano di cultura gli è stato chiesto di progettare una linea di merchandising italiano. Ha iniziato la sua la ricerca cercando di elaborare un progetto che avesse un forte e diretto legame con l’Italia, con la cultura italiana e che fosse una sintesi del Bel Paese. “Il progetto che qui presento è un insieme scoordinato di oggetti ispirati all’Italia; più che progetti finiti, preferisco definirli appunti di un viaggio al contrario.
s/coordinato perché sono state utilizzate metodologie progettuali diverse: la citazione formale, l’eco di una semplice sensazione, la percezione di un materiale, o la modifica di un oggetto d’uso comune che porta alla sua stessa alterazione. Ho cercato di progettare ravvivando ricordi per lo più indiretti. Il beccheggio nella laguna di Venezia, le ciminiere nei quadri di De Chirico, le grandi cupole di Torino, Firenze, Roma, una semplice caffettiera Moka, le essenze dei legni, una molletta per i panni: sono questi alcuni degli appunti di un mio viaggio che potrebbe continuare all’infinito. Progettare è stato come trafugare simboli della cultura italiana per reinterpretarli e trasformarli in oggetti d’uso comune capaci, almeno negli intenti, di innescare un ricordo, un’eco di appartenenza.”
Alcuni oggetti sono stati elaborati prima ancora del suo arrivo a Parigi in collaborazione con artigiani di varie città italiane e dotati di diverse capacità espressive. I vetri, per esempio, sono stati realizzati a Vicenza, la latta a Palermo, gli occhiali a Sorrento, il marmo a Comiso. Altri oggetti, invece, sono stati realizzati in prototipazione rapida, sono forme indefinite che rappresentano soltanto un’idea. Questo approccio, che ama definire s/coordinato, tenta così di imbrigliare e di metabolizzare il variegato mondo di stimoli e letture legato a una cultura che non può essere definita altro che italiana. Assistente del progetto, accanto a Vittorio Venezia, è stato Giorgio Laboratore.